Nel periodo del lockdown da covid-19, il lavoro di sviluppo del progetto VASARI è proseguito, quasi a pieno ritmo, con il lavoro da casa dei ricercatori delle diverse aziende e università.
E’ stata una primavera difficile per il mondo della cultura e del turismo. Anche i musei e i parchi archeologici sono stati costretti a chiudere per frenare il contagio, molte esposizioni e mostre sono state cancellate o rimandate. Eppure, in questo difficile periodo, gli enti della cultura si sono mobilitati per mantenere la relazione con il pubblico, aprendo (virtualmente) le porte agli spettatori con tour virtuali e mostre online.
Numerose iniziative hanno portato arte e cultura nelle case degli appassionati, sfruttando le opportunità rese possibili da Internet e dalla tecnologia.
Mentre la fase più acuta della pandemia sembra essere passata, alcuni Musei stanno gradualmente riaprendo, dovendo fronteggiare una situazione ancora difficile da sostenere, con un numero ridotto di visitatori e quindi di introiti e con la necessità di garantire la sicurezza tramite la gestione degli ingressi e del distanziamento.
ICOM riporta che, dal rapporto di uno studio sulla situazione dei musei, in maggioranza europei, tra fine marzo ed aprile risulta che tra le raccomandazioni agli stakeholders è citata, oltre alla necessità di sostegno da parte dei governi e alla preparazione in previsione delle emergenze, quella di ” investire nel patrimonio culturale digitale, in termini di infrastrutture e di servizi; armonizzare le modalità di rilevazione delle visite on line; produrre un’offerta digitale creativa sulle collezioni e i loro ricchi contenuti“.
La piattaforma VASARI intende essere uno strumento per facilitare la generazione e la gestione dei contenuti e la valorizzazione del patrimonio culturale. E’ progettata riconoscendo un ruolo centrale per i visitatori, cui vuole fornire contenuti diversificati sulla base delle preferenze e del contesto.
La piattaforma include un servizio di ‘crowd management’ che viene ora progettato e configurato tenendo in conto le specifiche necessità dettate dall’emergenza attuale, oltre a quelle per le quali era stato pensato.