E’ del 26 Febbraio 2021 la notizia della pubblicazione da parte dell’ICCD della nuova interfaccia di consultazione del Catalogo generale dei beni culturali italiani catalogo.beniculturali.it con l’obiettivo di dare impulso alla digitalizzazione, alla piena fruizione e alla valorizzazione delle risorse del patrimonio culturale italiano presenti in rete.

L’importante novità è stata presentata nel corso di un apposito convegno tenutosi il 2 Marzo 2021 in modalità telematica, convegno che ha visto la partecipazione dei più importanti esponenti del dominio della catalogazione digitale dei beni culturali, tra cui: il direttore di ICCD Arch. Laura Moro, Antonella Negri (ICDP), Gabriele Ciasullo (AGID), Alessandro Leon (CLES), Valentina Presutti (Università di Bologna) e Don Valerio Pennasso (CEI). 

Abbiamo seguito l’evento con particolare interesse, notando che la roadmap che è stata tracciata per l’evoluzione del Catalogo nel prossimo futuro si delinea nella stessa direzione di quelli che sono i pilastri fondanti e gli obiettivi del progetto VASARI.

L’interfaccia presentata, ed accessibile a questo https://catalogo.beniculturali.it/, è solo l’aspetto più visibile di quello che è una profonda riorganizzazione del Catalogo, che si pone ora come nucleo fondante di un knowledge graph del patrimonio culturale. La scheda di catalogo diventa ora il risultato di un processo di conoscenza del patrimonio, che inquadra ogni singolo bene in un sistema di relazioni e in un contesto storico-critico.

Il catalogo esce così dal suo mondo chiuso e fa il suo ingresso in un universo aperto di relazioni con altri dati disponibili per valorizzare il patrimonio informativo dei beni culturali: questo perché la valorizzazione del patrimonio culturale non può passare attraverso un mero strumento di catalogazione per esperti, ma deve permettere di accedere anche a dati di rilevante importanza sia per i turisti che per gli operatori turistici.

La strategia adottata per raggiungere tale obiettivo si basa sull’utilizzo dei Linked Open Data (LOD), che permettono di collegare automaticamente i dati delle schede di catalogo con i dati presenti negli archivi fotografici di ICCD questo permette di instaurare una connessione più stretta tra i contenuti catalografici e le immagini fotografiche presenti in due banche dati distinte I vantaggi dei LOD sono evidenti: attraverso i meccanismi di identità e similitudine si può usufruire di dati che sono espressi in altre basi dati senza la necessità di integrarli favorendo l’espansione del patrimonio informativo di partenza.

Attraverso tale metodologia si prevede l’integrazione all’interno del nuovo sistema di catalogazione degli open data attualmente residenti nei Cataloghi Regionali pubblicati dalle Regioni e, in generale dei dati di altri sistemi informativi esterni, al fine di poter implementare un sistema sempre più completo, integrato e partecipativo per la rappresentazione digitale del patrimonio culturale italiano.

La principale sfida che il catalogo si trova ora ad affrontare è l’abbattimento delle barriere cognitive, quei gap che impediscono l’accesso cognitivo di qualsiasi cittadino al patrimonio culturale italiano.

Tale orientamento da parte dell’ICCD e del MiBACT, è una conferma della bontà di quanto già implementato all’interno del progetto VASARI, fin da principio votato alla creazione di una piattaforma user-centered, che guardasse al patrimonio non solo con gli occhi dell’esperto d’arte, ma con le mille differenti tipologie di sguardi che le varie tipologie di turista possono rivolgere allo specifico sito culturale o all’opera d’arte. In tale direzione è andata l’estensione della scheda ICCD verso quella che è la scheda VASARI, con i suoi campi aggiuntivi e i metadati per la rappresentazione del bene in ottica di fruizione turistica. In tale direzione volge anche l’utilizzo dei LOD in VASARI, al fine di collegare l’universo informativo di VASARI con le molteplici risorse informative esterne, che possono offrire spunti e contenuti interessanti, che non avrebbe senso ignorare; ed in tale direzione va anche la profilazione dell’utenza all’interno di VASARI e la proposta di percorsi e contenuti in linea con le proprie capacità, caratteristiche, limitazioni e attitudini personali.

La compatibilità tra le schede VASARI e quelle ICCD, come pure l’utilizzo della stessa ontologia Ar.Co. per la generazione dei LOD, pone inoltre le basi per una proficua integrazione delle due piattaforme all’interno di quel mare magnum di informazioni che sono i Linked Open Data.

Siamo prossimi, Covid permettendo, alla fase dimostrativa di VASARI, dove le nuove funzionalità messe a disposizione dalla piattaforma potranno essere testate, in modo da valutarne le possibilità. Un nuovo emozionante modo di viaggiare nell’arte sta prendendo forma, prepariamoci a partire.